Etty Hillesum

Etty Hillesum

Etty Hillesum

compagna di viaggio

di chi ha cura dell’interiorità

di chi si apre alla bellezza della vita

di chi cresce nella capacità di amare

 

La vita:

Esther Hillesum, Etty, nasce il 15 Gennaio 1914 a Middelburg in Olanda, in una famiglia della borghesia intellettuale ebraica. Di qui si trasferisce ad Amsterdam, dove si laurea in giurisprudenza. Si iscrive poi alla facoltà di lingue slave.

Nel febbraio del 1941 avviene l'incontro più importante e decisivo della vita di Etty: quello con lo psicanalista Julius Spier, ebreo tedesco fuggito da Berlino nel 1939. Etty diventa sua paziente e assistente, compagna intellettuale, ma anche sentimentale, nonostante la notevole differenza di età (lei ha 27 anni e lui 54). Egli diviene l’ostetrico della sua anima, aiutandola a far ordine nella sua interiorità e disseppellendo in lei l’apertura a Dio e il gusto per la vita, proprio mentre la storia la accompagna verso un luogo di morte.

Inizialmente come membro del Consiglio ebraico, e poi come prigioniera, ella sceglie di restare nel campo di Westerbork, che dal luglio del 1942 diventa luogo di raccolta e smistamento per gli ebrei prigionieri diretti ad Auschwitz.

Il 7 settembre 1943 la famiglia Hillesum sale su un treno diretto in Polonia.
I genitori di Esther muoiono qualche giorno dopo la partenza. Etty muore ad Auschwitz il 30 novembre 1943, i suoi fratelli dopo alcuni mesi.

Il Diario di Etty Hillesum viene pubblicato per la prima volta in Olanda nel 1981 dall'editore Gaarlandt. In Italia Adelphi pubblica la versione ridotta del Diario nell’85, e poi le lettere nel 1990. Gli undici diari, nella loro interezza, compaiono in italiano, sempre per Adephi, nel novembre 2013, mentre nel novembre successivo esce l’epistolario integrale.

 

Il libro del mese:

Dal buio alla luce, di Giorgio GarroneGiorgio Garrone,
DAL BUIO LA LUCE. Etty Hillesum, Madeleine Delbrêl, Roger Schutz,  Olivier Clément

Edizioni Paoline 2014.

Vita e percorso spirituale di quattro esistenze che hanno attraversato la storia tormentata del secolo scorso senza lasciarsi inghiottire dal male e innescando, invece, dinamismi di speranza.

Dall’introduzione: “E anche il Novecento più atroce e assurdo ha custodito in sé lo Spirito della vita. I nostri quattro testimoni questo Spirito l’hanno visto, l’hanno accolto nelle loro esistenze, gli hanno dato carne – la loro –, l’hanno fatto affiorare e diventare gesto, parola, dono per sé e per i fratelli”