Sant'Antonio Abate

Sant'Antonio Abate

compagno di viaggio

di chi aspira alla radicalità della vita cristiana

di chi cerca “spietatamente” Dio

di chi cerca Dio nel silenzio e nella solitudine.

 

La vita:

Antonio nasce in Egitto, a Coma (l’odierna Qumans), intorno al 251. Ancora giovane, rimane orfano di entrambi i genitori e si trova ad amministrare un patrimonio considerevole.

Sollecitato dal vangelo, e in particolare dal passo “Se vuoi essere perfetto, va’, vendi quello che hai, dallo ai poveri e avrai un tesoro in cielo”, egli vende tutti i suoi beni, affida la sorella minore a una comunità di vergini e si ritira in preghiera nei pressi della sua casa.

Progressivamente si sposta in luoghi sempre più appartati, fino a raggiungere il deserto, in cui abbraccia la vita ascetica, raccogliendo intorno a sé numerosi discepoli, che organizza in varie comunità anacoretiche.

Insieme alla più radicale lotta spirituale nella solitudine, egli si impegna nel sostegno ai martiri nella persecuzione di Diocleziano e nella lotta contro l’arianesimo a fianco di sant’Atanasio, vescovo di Alessandria d’Egitto.

A quest’ultimo si deve la celeberrima Vita Antonii, che diffonde enormemente l’insegnamento e la fama di Antonio, tanto che egli è considerato il fondatore del monachesimo cristiano e il primo degli abati.

Dopo essere tornato in Alessandria per sostenere i cristiani perseguitati, Antonio si ritira nuovamente nel deserto della Tebaide dove trascorre gli ultimi anni della sua vita che conclude il 17 gennaio 357.

 

 

Per approfondire:

Tomáš Špidlík, L'uomo di Dio, Lipa 2003

In questo agile testo Tomáš Špidlík, per illustrare le radici della vita religiosa, si sofferma sui profondi significati teologici della Vita Antonii. Mentre difende la divinità di Cristo, Atanasio indica in Antonio l’esempio concreto della divinizzazione dell’uomo: egli è un uomo di Dio, un uomo “divinizzato”. In tal modo, in questo grande santo possiamo riscoprire e approfondire la nostra stessa vocazione di cristiani.